La facciata ventilata negli edifici ad alta efficienza energetica
Facciata a schermo avanzato
L’utilizzo di tecniche isolanti strutturali a secco permette di raggiungere ottime prestazioni energetiche e, se la coibentazione è associata a una facciata ventilata, le performance del sistema aumentano, garantendo anche un consistente miglioramento del comfort abitativo
Oggi più che mai è indispensabile contenere i consumi energetici e ridurre l’impatto che il costruito ha sull’ambiente. Il primo obiettivo è dunque coibentare gli edifici affinché non disperdano energia e diventino sempre più virtuosi nel risparmiare risorse non rinnovabili.
Una delle tecniche a disposizione dei progettisti è l’isolamento strutturale a secco, con cui si raggiungono ottime prestazioni energetiche; se la coibentazione è associata a una facciata ventilata o a un tetto ventilato, le performance dell’involucro aumentano, migliorando inoltre, in modo consistente, il comfort abitativo interno.
In dettaglio, il termine tecnico facciata ventilata o più correttamente, come indicato dalla norma UNI 11018 del 2003, “facciata a schermo avanzato”, identifica un sistema di chiusura verticale caratterizzato dalla presenza di un’intercapedine d’aria interposta tra il sistema di rivestimento esterno e la parete retrostante. Dal punto di vista tecnologico la facciata ventilata è composta da quattro strati funzionali:
- Il rivestimento esterno È caratterizzato dalla presenza di elementi discontinui di varia forma, dimensione e materiale (lastre, piastrelle, listelli, doghe, pannelli, ecc.), il cui montaggio avviene tramite dispositivi meccanici o chimico-meccanico. È generalmente permeabile all’aria e, oltre a proteggere la muratura dalla radiazione solare diretta, neutralizza gli effetti dell’azione combinata di pioggia e vento battente contribuendo al mantenimento e alla durabilità della struttura muraria.
- La sottostruttura portante È costituita da montanti e traversi in alluminio o acciaio ancorati alla muratura portante con viti e bulloni. Per garantire l’aggancio degli elementi che compongono il rivestimento esterno alla sottostruttura portante sono necessarie staffe e piastre regolabili aventi la funzione di distanziare, regolare e sostenere il rivestimento stesso.
- L’intercapedine Spazio cavo tra il rivestimento e la muratura con spessore minimo della lama d’aria di circa 2 cm ed un massimo di 20 cm (UNI 11018:2003). Il rivestimento esterno inoltre deve essere dotato di specifiche aperture di ventilazione, alla base ed alla sommità delle pareti, anch’esse opportunamente dimensionate per dare luogo all’ingresso e all’uscita di un sufficiente quantitativo d’aria.
- Lo strato isolante Elemento resistivo continuo, di diversa natura (poliuretano, fibra di vetro, lana di legno ecc.) applicato alla parete perimetrale esterna al quale è demandato, in maniera prevalente, la resistenza al passaggio del calore.
Dal punto di vista dell’efficienza energetica le pareti a schermo avanzato garantisco, nella stagione calda, una riduzione delle temperature della muratura retrostante ottenendo così una considerevole riduzione dei costi di condizionamento. In inverno, lo strato di finitura esterno e l’intercapedine d’aria costituiscono scaldandosi, un’ulteriore strato resistivo limitando il trasferimento di calore e contribuendo alla riduzione del fabbisogno di energia.



